Napoli, arrivano i “ribelli” M5S contro Manfredi: “Corriamo da soli”. E Forza Italia risponde a Maresca
Taisia Raio – Tutti contro tutti. È questo il leit motiv delle comunali a Napoli. Soprattutto in casa giallo-rossa dove il candidato Pd-M5S Gaetano Manfredi ha una nuova grana: i “ribelli” pentastellati che ieri hanno annunciato di andare soli alle urne.
In casa 5 Stelle i mal di pancia e tensioni erano nell’aria da tempo per l’alleanza con il Pd, ora è diventata guerra aperta. Maria Muscarà e Matteo Brambilla guidano la fronda che usa lo stesso termine di Catello Maresca: “No al pacco per Napoli”.
“Non ci riconosciamo negli accordi e nel candidato sindaco espresso da una coalizione che la stragrande maggioranza degli attivisti non voleva e non vuole”, ha detto in una conferenza stampa al Maschio Angioino Steven Hutchinson, storico attivista del Meet-up di Napoli.
I “ribelli” del Movimento hanno annunciato che il 5 giugno presenteranno “Il programma, nostro principale candidato, a cui stiamo lavorando con l’ausilio del metodo Rousseau”. Un percorso che proseguirà individuando “i candidati, sindaco compreso”. “Napoli – hanno spiegato – è dei napoletani e il M5s napoletano non si alleerà mai con i responsabili della devastazione della città, compreso il Pd”.
“Oggi più che mai – ha detto il consigliere comunale Brambilla – bisogna dire no alleanze. Non c’è una rottura da parte dei portavoce e degli attivisti 5 Stelle, ma c’è un’ingerenza insopportabile da parte di chi si arroga il diritto di utilizzare la voce di attivisti e portavoce per imporre delle scelte su Napoli. Queste scelte devono essere fatte dagli attivisti, dagli iscritti e dai portavoce locali, che con forza da più di un anno hanno detto no alleanze. Non è un discorso contro una singola persona, ma contro un sistema politico che abbiamo sempre combattuto e continueremo a combattere. Vogliamo presentarci come M5s con il nostro programma, se ci verrà impedito a livello romano dovranno spiegare dal punto di vista politico e legale perché veniamo bloccati in questa scelta”.
“I nostri voti – ha aggiunto la portavoce nel Consiglio regionale della Campania Muscarà – convergeranno su un candidato del M5s che verrà designato come si è sempre fatto, si faranno assemblee, si utilizzerà Rousseau e sarà possibile scegliere tra coloro che si propongono. Lo sceglierà la gente, non io, né gli uomini di Roma né un’alleanza che sembra fatta solo per far continuare l’alleanza romana, con ricadute pesantissime sui territori”. Muscarà ha detto che il gruppo è pronto anche a fare una battaglia legale per conservare il simbolo.
“Faremo questa battaglia che andrà avanti tutta l’estate. Spero – ha sottolineato – che il buonsenso e la ragionevolezza prendano il sopravvento sulle battaglie legali e che i tanti rappresentanti campani e napoletani si rendano conto che quello che dicevano anni fa per noi è ancora valido: i territori decidono per il territorio”.
A questa nuova tensione che arriva nel giorno in cui De Luca fa il suo endorsement per Manfredi si aggiunge il niet di Bassolino agli appelli per un accordo. Ma non è solo il centrosinistra a navigare in acque agitate.
Nel centrodestra hanno creato malumori le dichiarazioni di Catello Maresca che ha preso le distanze dalla coalizione annunciando i primi candidati “civici”. Ed è arrivata la replica in giornata di Fulvio Martusciello, coordinatore cittadino di Forza Italia Napoli: “Quelli che non vogliono simbolo di Forza Italia sono quelli che immaginano già il dopo Berlusconi. Mi spiace per loro ma Berlusconi è vivo, vegeto, pimpante e pronto alla sfida. C’è un mondo di mezzo che spinge per progetti centristi senza leader e senza idee, e che vorrebbe cancellare Forza Italia dalla scheda. Noi invece ribadiamo con forza la nostra identità e la nostra volontà di correre con il nostro simbolo”.
Dividersi per poi ricomporsi? Sarà l’estate in arrivo a delineare il quadro, al momento caotico, delle coalizioni in campo per Palazzo San Giacomo.