Napoli, Cantalamessa (Lega): “Non giochiamo per perdere, città può attrarre investimenti stranieri”
“Siamo messi bene e come Lega, a Napoli e altre città capoluogo di provincia, siamo pronti con le liste e i programmi costruiti con tante categorie e professionisti. Siamo pronti con le alleanze e siamo nella direzione giusta. Oggi la politica deve dare risposte ai tanti problemi”. Lo ha detto il Responsabile del Dipartimento Antimafia della Lega Gianluca Cantalamessa intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Poi il leghista ha chiarito sulle prossime comunali: “Non giochiamo per perdere, il debito di 2,5 miliardi è il frutto della più disastrosa gestione del Comune. Napoli ha potenzialità incredibili con i finanziamenti europei persi e i gruppi stranieri pronti a investire. Un cambio di passo si può fare, ci sono logiche per la scelta del sindaco, mai 6 mesi prima si è saputo quale fosse il candidato”.
Sul coprifuoco Cantalamessa ha poi sottolineato: “Siamo a favore delle riaperture in sicurezza e quelli che hanno spinto di più per quelle del 26. Poco alla volta si sta andando verso questa linea, capisco il ministro della Salute per le preoccupazioni ma non devono diventare paure. Come capisco i nostri ministri che rappresentano le esigenze economiche. I terroristi della paura temevano che dopo le prime riaperture ci sarebbero stati dei picchi ma, per fortuna non è stato così. L’eliminazione del coprifuoco ci sarà già nelle regioni bianche. Giuste le preoccupazioni ma, non le paure a discapito dei cittadini come l’atteggiamento scellerato di De Luca con i parchi pubblici chiusi dovuto a ansie e non a dati scientifici. Ora abbiamo preso la direzione giusta”.
Infine, sulla situazione criminalità a Napoli l’esponente della Lega ha concluso: “Quando Salvini è stato ministro dell’Interno abbiamo investito tanto lasciando ai sindaci la possibilità di aumentare la videosorveglianza. Lo Stato sta rispondendo colpo su colpo ma è chiaro che in questo periodo si stia decuplicando la platea potenziale vittima di usura e poi c’è il rischio che con i miliardi del Recovery Plan si fiondino i clan. Lo Stato deve rispondere, quando vuole sa essere molto più forte dell’Antistato. Troppo spesso il Paese ha difeso chi delinque e non chi porta la divisa”.