Il coprifuoco della discordia: in tanti non vogliono più la restrizione alle 22
Taisia Raio – Dopo l’ultimo weekend la misura del coprifuoco divide. Prolungare l’orario? O addirittura eliminarlo? Di fatto dopo le 22, migliaia di giovani restano in strada e in alcune città come Milano si sono verificati veri e propri tafferugli con le forze dell’ordine. Può lo Stato controllare in tutto il Paese di fronte alla massa di persone in giro? Obiettivamente no.
Da Matteo Renzi al governatore Toti e ai settori di centrodestra del Governo il coprifuoco è visto ormai come un intervento da superare. “Il coprifuoco alle 22 è incompatibile con le abitudini degli italiani. Spero si allenti un po’ progressivamente, fino a eliminarlo completamente. È chiaro che se si è mantenuto questo divieto alle 22 significa che i dati, che solo l’autorità sanitaria nazionale può interpretare, consigliavano in questo senso. Quest’estate sarebbe impossibile tenere il coprifuoco anche alle 24. Immagino sara’ ritardato progressivamente fino alla completa eliminazione”. Così il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro ai microfoni di Rainews 24.
“Il coprifuoco alle 22 che senso ha? Non lo dico solo io ma i leader di opposizione, ministri e presidente della Regione. Sabato sera sono andato a cena fuori e abbiamo fatto una corsa per tornare a casa alle 22.10. Questa cosa non funziona e mi fa ridere quando si dice che ci vogliono maggiori controlli. È una farsa e chi perde di credibilità è lo Stato”. A dirlo è il presidente Eav Umberto De Gregorio durante la rubrica del lunedì in Barba&Capelli aprendo, però, punti di vista molteplici in Regione Campania.
“Se preoccupa l’ipotesi di uno slittamento del coprifuoco? Sicuramente sì. Vanno evitati gli assembramenti da movida”. A dirlo è Antonio Postiglione, direttore generale per la Tutela della salute della Regione Campania e componente dell’Unità di crisi regionale.
Postiglione ricorda che “L’invocazione ad avere comportamenti responsabili resta con forza e la ribadiamo. Ci rendiamo conto – aggiunge – della situazione psicologica, ma condanniamo comportamenti fuori dalle regole. Ci sono miglioramenti sulla situazione della pandemia, ma i contagi, anche se con sintomatologie lievi, in Campania restano ancora sostenuti. Invito, quindi, ad avere comportamenti responsabili, dobbiamo stare sempre con gli occhi aperti”.
La verità è che il dado è tratto, in città come nel resto del Paese questa misura inizia ad essere vista come una forma repressiva senza senso. Il viceministro della Salute Paolo Sileri si è spinto anche oltre: “Con 30 milioni di vaccinati si può togliere la mascherina all’aperto senza assembramenti”. Il dopo-Covid è già iniziato.