Sanità, Coscioni (Agenas): “Nel 2020 si è perso il 30% di ricoveri di urgenza rispetto all’anno precedente”
“La pandemia è stata uno tsunami che ha bloccato molte parti. Gli anestesisti sono stati coinvolti in attività Covid, a marzo 2020 persone con dolore toracico non sono andate in unità coronarica e sono rimaste a casa con l’infarto”. Lo ha detto il Presidente Nazionale di Agenas Enrico Coscioni intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Coscioni ha spiegato il ruolo dell’agenzia nazionale: “E’ un organo di supporto tecnico che si interfaccia tra Governo e Regioni. Monitoriamo e valutiamo le attività ospedaliere. Abbiamo pubblicato un report facendo il confronto tra 2019-2020: si sono persi 30% di ricoveri in urgenza e 50% in degenza, oltre 2 milioni di cittadini. Ci sono stati dei problemi obiettivi per raggiungere i centri per le difficoltà con le attività ambulatoriali”.
Poi ha aggiunto: “Nel marzo 2020 sono stato fermo per tre settimane con le attività, in questo 2021 la situazione è cambiata, non ci siamo mai fermati, in Campania siamo a 650 di posti in terapia intensiva e non è mai stata bloccata l’attività ordinaria, anche grazie ai vaccini. Nella terza ondata abbiamo avuto pochissimi casi di focolai ospedalieri. Meno 20% degli interventi chirurgici e oncologici ma, vediamo il bicchiere mezzo pieno perché abbiamo rimpolpato il sistema sanitario a partire dal fondo e abbiamo sbloccato i concorsi per prendere personale”.
Coscioni infine ha concluso: “In parte abbiamo superato la difficoltà sul numero del personale, l’Agenzia ha ricalcolato in base ai posti letto e questo dovrebbe permettere maggiore uniformità. Poi c’è il clamoroso sottofinanziamento delle borse specialità medica. Abbiamo scoperto come non avessimo anestesisti a sufficienza, questo si sta coprendo come vuoto”.