Napoli, nuova rottura arancione: nuovo Cda per Abc, via D’Angelo che si candida a sindaco
Taisia Raio – Nuovo capitolo della diaspora arancione a Napoli. Dopo l’addio al veleno di Insurgencia dalla corte di de Magistris arriva un’altra frattura: nuovo Cda per Abc – Acqua bene comune e via il commissario Sergio D’Angelo.
Era già nell’aria il mal di pancia dopo la candidatura a sindaco del capo di Gesco, già assessore e candidato al Senato con Rivoluzione civile nel 2013 in quota Dema. A sostenere D’Angelo ci sono in prima fila proprio gli acerrimi “infedeli” del centro sociale con l’ex assessora Eleonora De Majo e il suo compagno Egidio Giordano.
Lapidaria è stata la comunicazione di Palazzo San Giacomo: “L’Amministrazione comunale, d’intesa con l’attuale commissario Sergio D’Angelo, ritiene conclusa la fase di commissariamento dell’azienda, sottolineando i significativi risultati conseguiti da ABC”. Per l’azienda idrica “si rende necessario quindi riprendere il percorso di ordinaria amministrazione” e in tal senso sono in pubblicazione sull’albo pretorio del Comune di Napoli due avvisi riguardanti ABC “acqua bene comune Napoli – azienda speciale”. Le proposte di candidatura dovranno essere presentate utilizzando esclusivamente il modello disponibile sul sito istituzionale del Comune di Napoli, tassativamente, entro le ore 12:00 di martedì 4 maggio 2021. Nell’avviso – che ad ogni buon conto si allega – sono riportate le modalità di presentazione precisando inoltre che “ non sono ammesse autocandidature che, pertanto, verranno escluse senza darne comunicazione” e che “ al fine di garantire la rappresentanza di genere, i soggetti proponenti sono invitati a formulare due candidature di sesso diverso.”
E si annuncia il bando per le candidature del nuovo Cda. Si tratta di fatto di una rimozione e alla base c’è il non allineamento sulla candidatura di Alessandra Clemente: il discrimine di chi è dentro o fuori dopo 10 anni di cerchio magico di Amministrazione dell’ex pm.
Si esaspera così un clima incandescente a sinistra che vede in campo già Bassolino, l’alleanza giallorossa con l’idea Manfredi, i deluchiani con i renziani in cerca di primarie mentre nell’estrema sinistra Potere al popolo annuncia la scelta di un proprio candidato. A questi posizionamenti si devono aggiungere diversi “appelli” con agorà di discussioni ed elaborazione di un programma che al momento non è stato ancora collocato con un candidato o uno schieramento in particolare.
La frammentazione al primo turno potrà essere sanata almeno proprio tra D’Angelo e Pd se la scelta del candidato ricadrà su una figura autorevole capace di tenere dentro questa fetta di sinistra ma lo scenario più probabile è che centrosinistra, arancioni e sinistra si riuniranno al ballottaggio. Questa ipotesi è stata già anticipata dal segretario Dem Marco Sarracino che a Barba&Capelli ha detto chiaramente di lavorare a un percorso unitario contro le destre.