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Napoli, degrado e rifiuti alla ferrovia: presidente Asìa si difende da mancata raccolta

Napoli, degrado e rifiuti alla ferrovia: presidente Asìa si difende da mancata raccolta

“Degrado, rifiuti e spaccio nella zona della Ferrovia dove c’è la sede della Cgil. Ci sono problemi che vanno dall’igiene al degrado sociale e quindi qualcosa non funziona per le politiche sociali. In questo particolare momento di pandemia vedere il centro storico ridotto così o via Torino in quello stato sotto la sede della Confederazione fa cadere le braccia”. A lanciare la denuncia è Armando Simeone del Comitato Lenzuola Bianche intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.

A Simeone risponde in diretta la presidente di Asìa Maria de Marco: “Asìa risponde delle chiamate e delle denunce, non di quello che viene messo in strada. A Pianura ci sono rifiuti di ogni tipo, scarti edili e altro. Noi facciamo raccolta da campane, bidoni e cestini e questo va chiarito. Se ci sono cumuli con i codici senza ritiro allora è nostra responsabilità”.

I materassi su strada con i senza dimora riguarda le politiche sociali innanzitutto perché ci sono le persone che dormono su quei materiali. Dove vengono segnalate presenze umane tra i rifiuti intervengono prima polizia municipale e poi unità di strada, dopo noi. Guai a considerare quei materassi come rifiuti, lì ci sono persone sotto livello di umanità”.

La risposta non convince Simeone: “Apprezzo la buona volontà della De Marco ma la città è sommersa da queste suppellettili e qualcosa non ha funzionato in questi anni. Se Asìa non li avesse mai prelevati allora capisco, ma qui siamo alle favelas a cielo aperto”.

Poi la De Marco conclude: “Con la raccolta differenziata siamo in risalita, siamo al 37%. La preleviamo e le persone la fanno, in questi mesi abbiamo completato il porta a porta all’Arenella e noi continuiamo a investire su tutto nonostante le difficoltà e anche le aggressioni ai nostri operatori come a Secondigliano”.