Legalità, Clemente: “Per il Comune è al primo posto. In città pronti 15 cantieri”
“Il coordinamento antiracket è un punto di riferimento per tanti commercianti, coltiviamo una cultura che deve rivolgersi alle forze dell’ordine”. Lo ha detto Alessandra Clemente intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
In un confronto a distanza con Tano Grasso, presidente onorario Federazione antiracket italiana, l’assessora comunale ha sottolineato: “Il Comune fa una cosa importante attraverso la white list con le imprese che fanno parte dell’antiracket, la partecipazione a queste associazioni è un punto aggiuntivo. L’amministrazione ha rescisso i contratti con le ditte colluse come per i lavori di via Marina. È un’attività di sensibilizzazione per la cittadinanza che deve vedere chiusi i cantieri ma, dobbiamo mettere la legalità al primo posto”.
Grasso ha poi aggiunto: “La pandemia è terreno ideale per la criminalità organizzata perché le mafie si manifestano in due modalità e in entrambi casi in modo ‘buono’. Con il cosiddetto welfare e azioni di vicinanza esercitando una sovranità”.
“I lavori pubblici sono una California per la camorra a Napoli – ha proseguito Grasso – e rappresentano una fonte di straordinario potere. Come si rendono impermeabili? Non è sufficiente l’intervento delle forze di polizia ma è l’imprenditore che lo rende impermeabile. Ci fu un caso in cui un imprenditore veniva assistito e poi alle spalle pagava il pizzo. Bisogna capire quanto sia fondamentale fare frontiera, oggi è possibile farlo grazie all’impegno di associazioni e forze dell’ordine. Ci vuole un’altra cosa però che a Napoli abbiamo già fatto: nelle gare di appalto inserire una clausola, si perde la gara di appalto se si paga il pizzo. Rischiamo di avere una montagna di soldi che vanno a finire nelle casse dei clan”.
L’assessora Clemente ha poi concluso sull’aggiornamento dei lavori pubblici in città: “Finiremo venerdì al corso Vittorio Emanuele perché l’asfalto deve avere una temperatura oltre i 12° e non ci deve essere pioggia. Fondamentale è stato chiudere nella settimana di zona rossa con il traffico al minimo e quindi arrecando minor danno a tutti. Il costo è di 2 milioni di euro ma ci sono una quindicina di cantieri in città. Sono lavori programmati anni fa e finanziati dalla città metropolitana”.