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Coppa Italia. Il Napoli soffre, sbaglia, vince: 3-2 all’Empoli e passaggio del turno

Coppa Italia. Il Napoli soffre, sbaglia, vince: 3-2 all’Empoli e passaggio del turno

Il Napoli passa il turno. Non senza la solita sofferenza e i soliti errori. Si soffre perché non si chiudono le partite e si sbaglia soprattutto in difesa. Il buon Empoli ha fatto la sua partita e ha raggiunto due volte gli azzurri con due tiri a giro di Bajrami nell’angolino.

Di Lorenzo sblocca in torsione testa, Lozano porta i partenopei sul 2-1 con un gran tiro da fuori area e poi Petagna segna la rete decisiva in mischia. Sotto porta il Napoli non realizza ciò che crea tanto da chiudere il match rischiando sempre di essere raggiunto: è accaduto con lo Spezia e con l’Udinese. Stasera come a Udine la spuntano gli azzuri con il gol nel finale.

Ed è questa la sintesi anche per Gennaro Gattuso: “non è questione di 4-2-3-1 o 4-3-3, in questo momento stiamo venendo a mancare nelle occasioni che sistematicamente creiamo, concedendo poi campo agli avversari. Oggi non fa testo però. Elmas, Lobotka, Rrahmani non giocavano da tantissimo tempo, quindi è chiaro che fosse difficile. Ma ci serve maggiore equilibrio. Creiamo tanto, ma sia oggi che con l’Udinese abbiamo concesso troppo”.

Ringhio ha annunciato anche di star meglio con la miastenia: “sto molto meglio. Grazie al cortisone. Ne ho sentite tante in questi mesi, che non avrei potuto più allenare. E’ una malattia che ho da dieci anni, questa è la terza ricaduta, ma sto bene e posso fare questo lavoro tranquillamente. C’è di peggio nella vita”. Le notizie positive, oltre la vittoria, riguardano anche Osimhen: “ha cominciato a correre a velocità importanti col tapis roulant a casa, gli dà meno fastidio. Poi lo valuteremo in campo. Ma negli ultimi 4-5 giorni il ragazzo mi sta riferendo che si sente molto meglio”.

Ora ci sono i prossimi impegni: domenica la Fiorentina a pranzo in casa e poi il big match di Supercoppa Italiana. Bisogna recuperare gli infortunati e vincere. A Napoli, come per tutte le tifoserie, conta solo quello.

Giuseppe Manzo