LA PANDEMIA, LA FAME E LE 10 BANCONOTE DA 50,00 EURO.
Questa è la storia di Tiziana e della proposta di legge cosiddetta patrimoniale.
Tiziana (nome alterato per ragioni di privacy)
Lei ha 36 anni, fa l’animatrice e ballerina, bravissima e di bella presenza, lavora da tanti anni in Italia nel mondo dello spettacolo, feste, cerimonie, promozioni marketing. Prima della pandemia lavorava 7 giorni su 7 e riusciva da sola a badare alla sua famiglia. Tiziana non lavora e dunque non guadagna un euro ormai da mesi e mesi. Tiziana ha due figli, la prima di 15 anni il secondo ne ha 7. Vivono in una casa in affitto (500 euro al mese) in un piccolo comune di una provincia del Sud, non ha mai avuto nessun aiuto dal padre dei suoi figli (da cui si è dovuta allontanare per numerosi problemi). Viveva grazie al reddito di cittadinanza, scaduto il quale deve attendere almeno un paio di mesi per poterlo riavere accreditato. Da alcune settimane ha finito le sue disponibilità, ed in casa iniziano a scarseggiare cibo, detergenti, le medicine non si possono comprare. Il figlio ogni mattina chiede merendine e frutta fresca, “i soldi sono finiti a mamma” lei gli deve rispondere.
Tiziana a pranzo e a cena se la cava; pollo, scatolette di tonno, un piatto di pasta al sugo, costano poco, ma pur bisogna comprarlo. E poi per cucinarlo, ci sono le bollette ormai scadute.
Tiziana ha bussato a tutte le porte: chiuse. Quando da ultima è riuscita a parlare con il Sindaco del suo Comune e gli chiesto aiuto le ha risposto “non posso fare nulla purtroppo non ho fondi” e quando ha chiesto “come faccio a dar da mangiare ai miei figli” ha avuto la risposta “se non riesce li affidi agli assistenti sociali”.
Avete capito bene.
I BENESTANTI E LA PATRIMONIALE
In Italia 500.000 famiglie detengono patrimoni finanziari superiori a 500.000 euro, (fonte rapporto 2019 Aipb-Censis), sono 1,5 milioni di persone e detengono un patrimonio finanziario complessivo di 1.150 miliardi di euro, ed è aumentato del 5,2% negli ultimi due anni: una cifra pari a tre quarti del Pil del Paese. Sono i benestanti, gli italiani con un patrimonio finanziario superiore a 500.000 euro (valore medio: 760.000 euro).
La proposta di legge prevede un prelievo progressivo dello 0,2% sulle somme eccedenti i 500.000,00 euro.
Cioè se la media del patrimonio finanziario secondo il rapporto è di 760.000,00 euro allora il prelievo sarebbe su 260.000,00 pari a 520,00 euro, una tantum, tutto qui, poco più di 10 banconote da 50,00 euro per chi ne ha disponibili 15.200 di banconote da 50,00 euro.
Inoltre se invece il tuo patrimonio è superiore a 2 milioni scattano altre aliquote progressive. Ma questi sono dettagli perché la quasi totalità della classe politica italiana, di Governo e di opposizione, è letteralmente saltata dalla sedia quando si è parlato di questa proposta.
Ripeto il valore di 10 banconote da 50 euro per chi ne possiede più di 15.000!
EPILOGO
A Tiziana stiamo facendo arrivare la nostra solidarietà, qualcuno di voi miei follower , tra cui sono certo non vi sia nessun patrimonio finanziario da 500,000 euro, ha già inviato personalmente a lei piccoli contributi, molto utili, decisivi per fare la spesa e combattere la fame nelle scorse settimane. La fame, fa venire dolori depressione rabbia stenti.
Adesso con una campagna che ho lanciato sulla piattaforma GOFUND, nei giorni in cui ricoverato al Cotugno per una seria insufficienza respiratoria e polmonite da Cov Sars 2, sotto il casco per la respirazione artificiale, il famoso CPAP siamo riusciti a raccogliere un poco di banconote anche noi.
Serviranno a Tiziana e alla sua famiglia, ma anche ad un’altra famiglia che ho individuato nelle stesse condizioni, per andare avanti con le spese di casa, il fitto, riscaldamento e acqua calda, cibo, medicine chissà forse anche fino a dopo Natale, quando si spera tornerà a percepire il Reddito di Cittadinanza e magari potrà anche tornare a lavorare, cacciando così dalla sua casa la fame.
Grazie ai 68 sottoscrittori della campagna GOFUNDME e a quelli che vorranno aggiungersi e Buon Natale alla classe politica che ha deciso di stroncare ogni possibile ragionamento sulla redistribuzione dei redditi, certificando così che siamo un Paese in cui di tutto si può discutere a patto che sia la tasca di qualcun altro e mai la propria a dover intervenire.
Buon Natale ai benestanti che potranno così rimettere a posto le loro preziose 10 banconote da 50,00 euro tra le 15.200 che posseggono.
Mi piace ricordare qui uno dei mei motti preferiti che vi dedico: non è finita finche non è finita per tutti
Corrado Gabriele