Bimba morta dopo parto in casa, Galano (Responsabile 118): “La neonata era già in arresto cardiaco”
In questi giorni ci sono state molte polemiche riguardo il caso della neonata deceduta dopo l’intervento di un’ambulanza mentre la partoriente ha chiesto due codici rossi, uno per lei e l’altro per sua figlia. A spiegare l’accaduto è Giuseppe Galano Responsabile 118: “Noi siamo intervenuti alla prima chiamata di soccorso e siamo arrivati a casa della signora che aveva già partorito. La neonata era prematura e dalla relazione che mi è stata data era già in arresto cardiaco. Lì abbiamo effettuato la rianimazione cardio polmonare durata circa 30 minuti ma purtroppo la neonata non ce l’ha fatta”, queste le parole di Giuseppe Galano, ai microfoni di Radio Crc Targato Italia, intervenuto nella trasmissione Barba&Capelli, condotta da Corrado Gabriele e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
La donna, protagonista del caso, ha dichiarato che l’ambulanza è arrivata senza incubatrice e che ha dovuto persino dar lei ai medici una forbice per tagliare il cordone ombelicale: “Il 118 non ha in dotazione un’incubatrice – spiega Galano – esistono solo 3 ambulanze dotate ma servono per il trasporto tra presidi ospedalieri prenatali. Per quanto riguarda le forbici il medico stava esercitando la rianimazione e l’infermiere stava attuando la respirazione. In quel momento è stato chiesto un ausilio. Ma le forbici non hanno determinato la morte della neonata. L’equipaggio è stato preciso e puntuale, non c’è nulla da addebitare”.
Per quanto riguarda la situazione sanitaria odierna: “Al momento è più tranquilla, il lockdown che stiamo vivendo ha avuto un riscontro positivo sia sul numero di contagi sia sui ricoveri. Le riaperture, dopo il nuovo Dpcm, saranno comunque parziali. Bisogna restare prudenti anche se per l’economia è un momento molto difficile. Stiamo procedendo bene – ha concluso Galano – non dobbiamo mettere a rischio i sacrifici fatti fino a ora. Sarà un Natale casalingo”.