Covid-19, D’Amore (Asl Na2): “Situazione migliora ma, prematuro riaprire le scuole”
“Ieri abbiamo registrato una bella notizia: 600 persone dichiarate guarite. Il contagio nella Napoli 2 si è stabilizzato, dopo i 1000-1200 al giorno e ora siamo alla metà di positivi”. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Antonio D’Amore intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Per D’Amore si vedono i primi risultati della zona rossa: “le azioni messe in atto stanno dando i loro frutti come per la scuola e altre limitazioni. La pressione sui pronto soccorso si è alleggerita con l’alto numero di contagi e per il panico delle persone che ha determinato un afflusso difficile da gestire. Basti pensare che con la sindrome influenzale stagionale le classi erano decimate perché c’era alto tasso contagio. È prematuro riaprire le scuole, la zona rossa è in vigore da 6 giorni ed è presto per vederne i frutti. Gli effetti si vedono dopo 15 giorni, capisco le ragioni per allentare il lockdown ma oggi ce lo possiamo permettere? Il periodo di Natale vorremmo tutti viverlo come in passato ma quest’anno deve essere gestito con moderazione. Mi auguro che dall’8 dicembre in poi si potranno riaprire le attività commerciali ma dipende da noi, dobbiamo limitare i nostri comportamenti”.
Poi un plauso al personale sanitario: “mi lasci ringraziare i medici e gli infermieri, i responsabili del pronto soccorso del San Giuliano perché siamo stati bersaglio di notizie false. È una grande soddisfazione ricevere la lettera del professore Fernando Gombos. So che il personale è sotto stress e stanno facendo qualcosa di inimmaginabile da 8 mesi a contatto con il contagio. A marzo e aprile erano eroi, oggi purtroppo l’attenzione dell’opinione pubblica è minore.
In conclusione in Campania per D’Amore non si poteva fare di più: “da un anno siamo usciti dal commissariamento, impossibile costruire in 3 mesi ospedali e pronto soccorso: ripensiamo alla sanità in toto, agli errori del passato e da lì troveremo la cura per superare questi momenti”.