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“Omicidi calano ma non quelli contro le donne”: parla Roberta Bruzzone

“Omicidi calano ma non quelli contro le donne”: parla Roberta Bruzzone

“Purtroppo siamo abituati ad atti di questo genere. Il numero di omicidi volontari è calato, ciò che rimane stabile è l’omicidio contro le donne, mogli, sorelle e madri”. Lo ha dichiarato la criminologa Roberta Bruzzone intervenendo a Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia, condotta da Corrado Gabriele e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.

Bruzzone interviene sugli ultimi fatti di cronaca: “la vicenda di Torino è stata raccontata in modo sbagliato. Una donna è stata uccisa perché l’uomo non voleva elaborare la fine del matrimonio. Uomini che poi uccidono anche i figli prima di togliersi la vita. Passa il messaggio che una volta sposati poi non può finire quella storia e farsi un’altra vita: quando una donna viene uccisa passa l’idea che se la sia cercata”.

La criminologa spiega il meccanismo di questa violenza di genere: “per la donna che ha osato sfidarli e sottrarsi al loro controllo arriva l’omicidio. Qui non si tratta nemmeno di gelosia ma di possesso – ha detto la Bruzzone parlando anche del caso avvenuto nel casertano – la donna come oggetto che se decide di andar via viene lavata col sangue”.

Bruzzone presenta anche il suo nuovo lavoro editoriale, il libro “Favole da incubo”: “le storie sono 10 tra quelle più o meno note e ci permettono di esplorare il potere malevolo degli stereotipi di genere. Sono tutte storie che mi hanno profondamente colpito anche se prevale la professionalità di consulente tecnico. Lo abbiamo scritto in modo feroce senza fare sconti a nessuno, anche alle famiglie dei carnefici”.