Carcere, Ciambriello: “servono urgenti misure alternative”
“Servono misure alternative al carcere. Come garanti abbiamo scritto ai procuratori per la custodia cautelare, ci auguriamo che chi abbia commesso reati non gravi possa avere i domiciliari”. Lo ha dichiarato il Garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Per quanto riguarda la situazione generale Ciambriello la descrive come “una foto in bianco e nero. Abbiamo 15 contagi a Poggioreale, 3 a Secondigliano, 15 tra medici e infermieri. Una popolazione di oltre 6mila detenuti, di cui 308 donne e 867 stranieri. Grazie allo straordinario lavoro di chi lavora in ambito penitenziario e al senso di responsabilità di gran parte dei detenuti abbiamo un contenimento e tenuta del sistema. Ma dobbiamo essere preparati ad altro”.
La proposta dei Garanti è chiara: “servono misure alternative al carcere. Molti casi che diventano definitivi non devono scontare 6 anni ma pochi mesi o residuo di pena. Per questo l’esecuzione penale può essere domiciliare. In tal senso almeno 400 persone possono lasciare il carcere”. Ad esempio “i semiliberi se restano a casa quegli spazi possono essere usati per le emergenze”. Ciambriello insiste: “l’altro scandalo: 6475 detenuti in Campania, oltre 2mila a Poggioreale e solo la metà totale riguarda quelli definitivi perché gli altri sono in attesa del terzo grado. L’uso della carcerazione preventiva e della custodia cautelare se fosse usata per reati gravi non porterebbe in carcere tanti ragazzi per droga o con problemi psichici”.
Infine sui numeri di questo 2020 Ciambriello conclude: “abbiamo avuto 9 suicidi. Mi colpisce la giovane età e che non dovevano scontare pene lunghissime. C’erano 64 educatori sulla carta, ora 15 in pensione. Non abbiamo figure sociali, psicologi e assistenti sociali. Il volontariato è tornato ma se il pubblico si sottrae non va bene. Il carcere deve essere un luogo dignitoso per scontare la pena”.